Il 2020 secondo Sam Gregg: il sacro e profano di Napoli
"Ho sempre saputo che la fotografia è terapeutica per me, ma quest'anno mi ha fatto capire quanto sia intrinsecamente legata al mio benessere mentale."
Best of 2020: un nome una garanzia. Dalla musica alla moda, passando per cinema e cultura, in questa rubrica di fine anno vogliamo ripercorrere i momenti e i personaggi che hanno catalizzato la nostra attenzione nel 2020, l’anno più strano della storia.
Sam Gregg, fotografo inglese che sa vedere la poesia dove altri vedrebbero solo la normalità del quotidiano, ci ha raccontato il suo 2020 attraverso 12 foto.
Le sue immagini hanno un forte impatto visivo: chiunque abbia avuto la fortuna di vederne una, probabilmente la ricorda ancora oggi. Superficialmente si potrebbe dire che il lavoro di Sam si concentra su affascinanti realtà ai margini di Napoli e Londra, ma il suo talento è un altro: creare fotografie che sfondano la barriera personale, raccontandoci la sfera più intima dei soggetti.

Gennaio, inizio
Ho fatto un rapido viaggio a Venezia e mi sono imbattuto, tra le altre cose, in un simpatico cardinale.

Febbraio, Gennaro
Ho fatto una breve visita a Napoli per portare avanti un paio di progetti. Ecco una foto di Gennaro nel suo quartiere.

Marzo, fermo
La mia visita a Napoli si è protratta fino ai primi di marzo. Qui ero in una fabbrica specializzata in sculture religiose. Ero a Napoli quando sono stati segnalati i primi casi di Covid. Ricordo di aver detto a un amico che non era un grosso problema, che tutto sarebbe passato. Quanto mi sbagliavo.

Aprile, genitori
Sono tornato a Londra dai miei genitori. Non voglio mentire, l'intera esperienza è stata molto stressante per me. Dato che i miei genitori hanno una certa età, non ho messo piede fuori di casa per più di due mesi, ma in quanto fotografo, il mio posto di lavoro è la strada. Non poterla assaporare come avrei fatto normalmente ha avuto un forte effetto sulla mia salute mentale. Ho sempre saputo che la fotografia era terapeutica per me, ma questo mi ha fatto capire quanto sia intrinsecamente legata al mio benessere. Tuttavia, me la sono cavata fotografando i miei genitori.

Maggio, tenere duro
Il lockdown continua. Si pianificano le vie di fuga. Una salvezza dall’isolamento è stata iniziare a fotografare i miei genitori. Un progetto che sono sicuro continuerò a portare avanti e custodirò per anni a venire.

Giugno, sacro
Appena dopo la riapertura delle frontiere tra Gran Bretagna e Italia sono scappato a Napoli, dove ho affittato una stanza per i due mesi e mezzo successivi. Ci è voluto un po' di tempo per acclimatarmi di nuovo al mondo esterno. Ecco una delle primissime fotografie: Padre Pio & Marlboro, Il quartiere spagnolo, 2020.

Luglio, tutto passa
Napoli a Luglio sembrava essere un'utopia dove il Covid-19 non esisteva più. Tutte le regole erano state gettate dalla finestra e la vita cercava di tornare alla normalità. Avevamo l’impressione che tutto fosse passato.
Agosto, frammenti
Ispirato da artisti come Sam Youkilis e Piero Percoco, ho iniziato a realizzare brevi video. Ecco alcuni ultimi frammenti dell'estate prima di tornare a casa a Londra per qualche lavoro commerciale.

Settembre, vagare
Ho vagato all'aperto con la mia macchina fotografica a Londra per la prima volta in quasi 6 mesi, una sensazione unica.
Ottobre, paradiso
Mentre gran parte dell'Europa ha iniziato a rimettere in vigore precedenti restrizioni e blocchi, io sono diventato un nomade da pandemia. Mi sono diretto per la prima volta in Grecia, perché al tempo la situazione lì era sotto controllo. Ecco alcuni video dalle isole greche, in particolare dalle Cicladi. Sono rimasto completamente sbalordito dalla loro bellezza.

Novembre, idoli
Anche se raramente condivido il mio lavoro commerciale, perché spesso è molto diverso dal mio stile documentaristico, è bello ogni tanto dare agli altri un piccolo sguardo su questo universo parallelo. Questa campagna è stata particolarmente speciale perché si trattava di una fotografia di un giocatore di un club che significa molto per me, il Napoli.

Dicembre, conclusioni
Dicembre mi ha portato alle Isole Canarie, uno degli ultimi posti in Europa dove non vigevano rigide norme in fatto di isolamento. Sono poi tornato a Napoli una volta che le cose si sono calmate, prima di tornare finalmente a casa a Londra per Natale. In termini di lavoro personale gli ultimi due mesi sono stati incredibilmente poco produttivi, ma ehi, è proprio così che stanno le cose al momento. La fotografia è un lusso che ho la fortuna di definire la mia professione, quindi non posso lamentarmi.
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Crediti
Testo e fotografie di Sam Gregg