stonehenge ha 5.000 anni, ma è più contemporaneo che mai
E infatti Jeremy Deller lo ha scelto come soggetto della sua nuova mostra in collaborazione con il brand Aries e David Sims, appena arrivata in Italia.
Wiltshire Before Christ è, in perfetto mood contemporaneo, una mostra corale e multidisciplinare che fonde in un solo, magnifico calderone arte contemporanea, moda e fotografia. I protagonisti sono l’artista vincitore di un Turner Prize Jeremy Deller, il brand streetwear Aries e la sua mente creativa Sofia Prantera, più il fotografo di moda David Sims (che un paio di mesi fa ha scattato per il numero di i-D "The Homegrown Issue" l'editoriale sulla storia di Palace).
Video, installazioni, lightbox, oggetti, capi di abbigliamento e una pubblicazione dedicata invaderanno gli spazi del Centro Pecci di Prato, dopo essere stati al The Store X di Londra lo scorso gennaio.
Fulcro di questo progetto caleidoscopio e immersivo è il mitologico, nonché incantato, sito preistorico di Stonehenge nel Wiltshire, già protagonista di un celebre lavoro di Deller, Sacrilege, il gonfiabile in scala 1:1 del sito archeologico che forse molti di voi ricorderanno di aver visto un anno fa a Milano sotto le torri di CityLife grazie a Fondazione Trussardi.

Mitologia, ironia e spostamento di senso: il 3.000 a. C. viene catapultato ai giorni nostri e reso protagonisti, oltreché di video ed editoriali di moda, anche di capi streetstyle iper-contemporanei. Simboli pagani, magia e luoghi mistici come Stonehenge esercitano da sempre un’attrazione inspiegabile sull'essere umano. E Deller&Co. vanno proprio a scandagliare questi concetti radicati nell'animo di tutte le popolazioni che sono identità, appartenenza al proprio tempo e spazio. A rendere interessante la loro ricerca, tuttavia, è il non risultare mai noiosi, mantenendo una chiave intrigante e pop.
A questo proposito Deller afferma: “Stonehenge potrebbe essere un logo tra i più famosi al mondo. La sua silhouette è più riconoscibile di qualsiasi altra cosa in Gran Bretagna, tolta forse la Regina”. E cosa c’è di più pop e universale di questi simboli?
Prima dell’opening abbiamo avuto modo di fare quattro chiacchiere con Sofia Prantera, la Direttrice Creativa e Fondatrice di Aries, che per Wiltshire Before Christ ha dato vita a una capsule collection che è parte integrante e seminale del progetto, formata da 30 t-shirt, felpe, calze, sticker e altri item raffiguranti opere uniche di Deller. Sofia ci racconta così la genesi della linea: “Sono amica da anni sia di Jeremy Deller che di David Sims, che prima di Wiltshire Before Christ non avevano mai lavorato insieme."

E continua poi: "Jeremy è da sempre affascinato dal prodotto moda, come dal merchandising, e stava collaborando con l’ English Heritage in occasione dei 100 anni di apertura al pubblico del sito archeologico di Stonehenge. Parlando è nata l’idea di realizzare una t-shirt a tema usando simboli e grafismi neolitici. Realizzate le t-shirt c’era bisogno però di fotografarle, volevamo farlo con un estetica che fosse quella della moda, e qui entra in scena David Sims, che ha subito accettato, vista anche l’opportunità di scattare a Stonehenge, che è un luogo in cui il pubblico non può entrare."
Dall'arrivo di Sims alla creazione di un vero e proprio shooting il passo è stato breve: "Hanno partecipato anche Jane How ed Emma Cook, rispettivamente costumista e fashion designer, per un progetto corale che ha dato vita alle immagini del libro e della mostra, a cui si sono poi aggiunte installazioni di druidi e segnali stradali a tema sociale e alcuni pezzi originali dell’epoca neolitica [esposti nell’allestimento londinese, NdR]. Insomma, siamo partiti dall’idea di una maglietta da vendere come merchandising, ma poi ci siamo ritrovati per le mani un progetto complesso e stratificato che è sfociato in una mostra che da Londra si è poi spostata nelle sale del Centro Pecci di Prato. A Londra la collezione di t-shirt era acquistabile direttamente nell’installazione, come l’ha chiamata Jeremy: Shopxhibition. A Prato invece la collezione e il libro saranno disponibili nello shop del Centro."
E come si approccia tutto questo con l'industria della moda? " Wiltshire Before Christ inverte l'idea tradizionale della moda e rende il prodotto il catalizzatore, piuttosto che focus totalizzante. Abbiamo una fascinazione per i simboli antichi, che sono sempre apparsi nella grafiche di Aries... I simboli oggi sono utilizzati come modo di comunicazione semplice e diretto, ma allo stesso tempo profondo: il simbolo diventa brand e il brand, come le religioni ancestrali, diventa aggregatore sociale. Il lavoro di Jeremy si concentra su temi simili, sviluppando il prodotto e poi esponendolo. Come società potremmo aver perso la religione, ma un ritorno al paganesimo e alla spiritualità sembra essere oggi un nuovo, possibile modo di connettersi con gli altri che spero che questo progetto possa esplorare e incentivare."

A fare da corollario a questa operazione multi-livello non poteva mancare l’aspetto editoriale, e infatti Wiltshire Before Christ è anche un libro, pubblicato da The Store X, una inconsueta guida ai siti Neolitici della Gran Bretagna, dove tuttavia lo stile quasi accademico della pubblicazione è intervallato da 50 splendidi scatti di David Sims.
Un progetto imperdibile come in Italia se ne vedono pochi, un’immersione totale in un ambiente ancestrale e contemporaneo, che vale sicuramente un viaggio in Toscana… E perché no, un’escursione nel Wiltshire a visitare l’esoterica Stonehenge.
"Wiltshire Before Christ" approda in Italia al Centro Luigi Pecci di Prato dal 19 aprile al 21 luglio 2019. Tutte le informazioni le trovi qui.



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Crediti
Testo di Federica Tattoli
Immagini su gentile concessione dell'Ufficio Stampa Pickles PR
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