Il 2020 secondo Mattia Giordano, le vite degli altri
"La fortuna del fotografare è avere modo di conoscere persone provenienti da mondi completamente diversi dal tuo."
Fotografie di Mattia Giordano
Best of 2020: un nome una garanzia. Dalla musica alla moda, passando per cinema e cultura, in questa rubrica di fine anno vogliamo ripercorrere i momenti e i personaggi che hanno catalizzato la nostra attenzione nel 2020, l’anno più strano della storia.
Mattia Giordano, fotografo classe ’95, vive tra l’Italia e i Paesi Bassi. Inizia ad avvicinarsi alla fotografia molto presto, prendendo subito in mano un’infinità di macchinette usa e getta con cui sperimenta senza limiti, affascinato dai colori vividi della pellicola e dal suo fascino senza tempo, legato a quell’immaginario anni ‘90 da gita scolastica con cui è cresciuto. Ora Mattia è un creativo proteiforme, che si muove tra arte, video e fotografia.
Ripercorriamo insieme a lui il suo 2020, un anno all’insegna della scoperta, del nuovo e delle storie inaspettate delle vite degli altri.

Gennaio, sacro
Scatto un editoriale a Roma all'interno dell'appartamento di alcuni avvocati del Vaticano. Tra imponenti librerie gremite di libri religiosi e di legge, l'aria che si respira è surreale.

Febbraio, incontri
Conosco Maurilio a un evento di Gucci, mi colpisce da subito il suo stile, sembra uscito da Il quinto elemento di Besson. Così gli chiedo di passare da me uno dei giorni successivi, e gli scatto qualche foto mentre parliamo. La fortuna del fotografare è avere modo di conoscere persone provenienti da mondi completamente diversi dal tuo.

Marzo, vitamina
Una scultura quotidiana nata giocando con la buccia del mandarino alla fine di un pranzo.

Aprile, incerto
Inizio a giocare con gli oggetti che mi ritrovo in casa, come sono solito fare nella mia video-art. I pomeriggi scorrono più in fretta così.

Maggio, fisico
Vista la situazione, non posso momentaneamente ritrarre i miei soggetti preferiti: le persone.

Giugno, quiete
Mentre dirigo un fashion film rimango colpito da una delle protagoniste. Si chiama Leyla, mi racconta che si sta dedicando alla ricerca e alla documentazione sulle sue origini somale. Mi rivedo molto nella sua voglia di raccontare le vite altrui, così la ascolto in un attento silenzio.

Luglio, tregua
Una giornata tranquilla in studio. Un lungo sospiro dai lavori. Matteo mi chiede delle forbici per tagliare a metà un maglione.

Agosto, prime volte
Femke viene a trovarmi a casa, è appena arrivata dall'Olanda e starà qui solo qualche settimana. Ho appena comprato dei fichi dolcissimi al mercato, lei non ne ha mai mangiato uno, li assaggia e se ne innamora.

Settembre, intimo
Per un magazine di arte contemporanea scatto Guglielmo Castelli, pittore nominato da Forbes tra gli artisti Under30 più influenti nel mondo dell'arte. La sua pratica è delicata e profonda, come scopro essere anche la sua personalità.

Ottobre, negativo
Sono a Roma per qualche settimana per un lavoro con Gucci. Cecilia ha appena fatto un tampone e mi saluta col foglio del risultato in mano per rassicurarmi.

Novembre, silenzio
Tanto lavoro, poche parole.

Dicembre, speranza
Fuori dallo studio l'aria è fredda, ma c'è un sole dorato. È una bella giornata.
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Crediti
Testo e fotografie di Mattia Giordano