la "curiosità sfrenata" del fotografo larry fink diventa una mostra
Dal party per i 60 anni di Elton John alla vita rurale in Pennsylvania, Fink non ha mai saputo mettere via la macchina fotografica al momento giusto.
Montauk, New York July 1966 ©Larry Fink
“La mia vita è una cascata di rivelazioni empatiche. Una vita spesa cercando di costruire ponti tra le classi, le fatiche, i piaceri e le paure del dolore. Una vita trascorsa ad accumulare immagini che attestano un senso di meraviglia sensuale e sociale. Questo spettacolo è un viaggio sconnesso attraverso molte esperienze e sensazioni. È una testimonianza di curiosità sfrenata.”
A dirlo è ha dichiarato Larry Fink. Perché la fotografia, per lui, è tutta una questione di Unbridled Curiosity. Ed è proprio da queste parole che Walter Guadagnini ha tratto il titolo di una delle due mostre allestite in contemporanea nelle sale di CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino, da lui diretto.

Dal 18 luglio al 29 settembre oltre 90 immagini realizzate da Fink dagli anni '60 a oggi occuperanno le prime cinque sale di CAMERA, mentre la sala grande sarà destinata al progetto di Jacopo Benassi (La Spezia, 1970) Crack.
Prodotte da Fotografia Europea di Reggio Emilia, “le due esposizioni segnano la costante attenzione di CAMERA alla produzione artistica contemporanea e la sua capacità di guardare sia alla scena italiana che a quella internazionale," ha commentato Guadagnini. E infatti tra le due serie di fotografie si instaura un dialogo che va ben oltre i singoli scatti e spinge a riflettere sulle potenzialità del mezzo fotografico come strumento di studio dei fenomeni sociali contemporanei.

L’antologica di Fink, in particolare, è il risultato di una selezione di fotografie in bianco e nero scattate nel corso di un’intera vita e che di vita vera trasudano: sono momenti umani, quotidiani, pubblici ma anche privati, fissati per l’eternità dallo sguardo empatico di Fink. Da sempre ispirato ai lavori di Henri Cartier-Bresson, ne ha infatti sposato la filosofia: un approccio attento, curioso e vicino ai contesti che ritrae, nei quali si immerge intimamente, eppure in qualche modo distaccato, per evitare il rischio di giudicare o intaccare la realtà nel suo naturale decorrere e catturarne così la più pura essenza.
Nei suoi scatti c’è tutta un’epoca: le battaglie civili degli anni ‘60 e i party esclusivi di Hollywood, ma anche le fatiche della vita rurale e la ruvidezza delle palestre pugilistiche. Una selezione che può sembrare schizofrenica, ma il fil rouge che lega le immagini emerge fin da un primo sguardo: la spontaneità della vita umana catturata nella sua immediatezza.










È possibile visitare la mostra "Unbrided Curiosity" fino all'29 settembre 2019 presso CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia, Torino. Qui tutte le informazioni.
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Un'altra mostra fotografica assolutamente da vedere in corso proprio adesso, ma a Bologna:
Crediti
Testo di Benedetta Pini
Immagini © Larry Fink su gentile concessione dell'Ufficio Stampa di CAMERA