Il 2020 secondo Giulia Bersani, quella vicinanza fisica che ci manca così tanto
"Non sapevamo che, nel giro di pochi mesi, avremmo dovuto rinunciare a tutto ciò che per noi era importante."
Fotografia di Giulia Bersani
Best of 2020: un nome una garanzia. Dalla musica alla moda, passando per cinema e cultura, in questa rubrica di fine anno vogliamo ripercorrere i momenti e i personaggi che hanno catalizzato la nostra attenzione nel 2020, l’anno più strano della storia.
Tra backstage di videoclip, gite fuori porta e profonda empatia, Giulia Bersani, giovane fotografa milanese, ci porta nel suo 2020.
Il suo sguardo, intimo e silenzioso, parla di giovinezza, nuovi amori, corpi delicati che si aggrappano l’uno all’altro. Una dimensione che quest’anno è più potente che mai.

Gennaio, l’affetto
Con gli amici del lago ci siamo sempre coccolati molto. Ho passato i primi giorni del 2020 insieme a loro, a fare passeggiate, merende e guardare cartoni animati. Non sapevamo ancora che, nel giro di pochi mesi, avremmo dovuto rinunciare alla vicinanza fisica, per noi così importante.

Febbraio, contatto
Backstage del video di Baby di Madame. Ricordo che stavano iniziando a comparire i primi casi di Covid in Italia. C’era un’atmosfera surreale. Cercavamo di scherzare e rimanere su di morale, ma eravamo palesemente disorientati.

Marzo, immaginazione
Mattina di lockdown. Io e Shira, la mia ex, facevamo ogni mattina una colazione lunghissima che durava fino a pranzo, e spesso prendevamo il sole sul balcone ascoltando musica e piantando i semi degli ortaggi mangiati la sera prima. Ho scelto la foto di un riflesso poco nitido, se penso ora a quel periodo mi sembra davvero di essermelo immaginato.

Aprile, meno male che ci sei tu
Abbraccio consolatore. La vicinanza di Shira mi ha aiutata molto a tenere duro durante un periodo così spaventoso.

Maggio, lago
Foto a Vane (Massimo Pericolo), parte del gruppo degli amici del lago, per promuovere il suo nuovo singolo Beretta. A maggio sono entrata per la prima volta nella nuova casa a Laveno di Bolo e Olly (in arte Palazzi D’Oriente e Xqz), dove abbiamo scattato queste foto e dove avrei poi passato gran parte dell’estate e il lockdown di novembre. La vicinanza con la natura e con gli amici è stata per me molto importante.

Giugno, calma
Visita a mia nonna. Per sicurezza, durante il periodo estivo, ci siamo limitate a prendere tè e biscotti sul terrazzo.

Luglio, rinascita
Gita al fiume. Alcuni dei ricordi più belli e spensierati della scorsa estate sono legati a Margherita, una delle mie migliori amiche che quest’anno è diventata mamma. Ha sempre il potere di farmi rilassare tantissimo e di riempirmi di bellezza.

Agosto, libertà
Nene, altro amico del lago, sulla sua anguria gonfiabile, compagna di tante avventure. Quest’anno abbiamo deciso, quando possibile, di fare il bagno e prendere il sole nudi, per sentirci più liberi.

Settembre, lentezza
Autoscatto pigro. L’estate mi è sembrata troppo breve ed è stata dura tornare a Milano per affrontare gli impegni lavorativi.

Ottobre, cuore
Margherita e Miro. Sono riuscita ad andare a trovarli poco prima che scattasse il secondo lockdown. Mi si è sciolto il cuore.

Novembre, sospeso
Durante il lockdown di novembre, che ho trascorso nella casa a Laveno con due amici diventati coinquilini, ho cercato di prendere aria ogni giorno facendo passeggiate nel bosco dietro casa.

Dicembre, coraggio
Bolo, aka Palazzi d’Oriente, è stato per me come un fratello in questi ultimi mesi. Nella foto disinfetta la sua divisa da fisioterapista.
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Crediti
Testo e fotografie di Giulia Bersani