andy warhol e i magazine di moda: ecco le illustrazioni inedite del maestro della pop art
Con la mostra "Andy Warhol Illustrations for Fashion Magazines 1951-1963", Maria Calderara festeggerà i suoi 30 anni e siamo tutti invitati.

Andy Warhol è sicuramente uno degli artisti più celebri al mondo, tanto iconico quando per certi aspetti "misterioso", o semplicemente non totalmente conosciuto. È il paradosso della fama e dei 15 minuti che la celebrità concede a tutti.
A Milano in Via Lazzaretto 15, lo Spazio Maria Calderara inaugurerà martedì 10 novembre la mostra Andy Warhol Illustrations for Fashion Magazines 1951-1963. Lo showroom festeggerà i trent'anni dall'apertura del suo spazio milanese con la prima esposizione internazionale dedicata al rapporto tra il maestro della Pop Art e il mondo dell'illustrazione di moda. I magazine e le pagine esposte restano l'unica dimostrazione del contributo di Andy Warhol nella storia dell'illustrazione poiché i disegni originali venivano solitamente distrutti in quanto considerati solo fasi preliminare del processo creativo.

Vogue
Harper's Bazaar
,, Mademoiselle, Glamour, American Girl, Seventeen, Good Housekeeping, McCall's, Esquire: attraverso i suoi lavori grafici Warhol riuscì a interpretare e cogliere al meglio gli universi rappresentati da ciascun magazine dimostrando la sua estrema versatilità e abilità di comunicatore attraverso immagini.
La scelta curatoriale di Paola Varello e Giorgio Maffei si è basata sulla volontà di raggruppare le riviste in sezioni tematiche con l'obbiettivo di evidenziare il rapporto tra l'artefice del messaggio e il pubblico. Queste saranno inoltre accompagnate da apparati multimediali che permetteranno al pubblico di calarsi nella realtà sociale in cui l'artista operò dal momento del suo arrivo a New York nel 1949.

Lavorando come illustratore, Warhol comprese infatti perfettamente le strategie del mercato e il ruolo fondamentale dei mezzi d'informazione e comunicazione nell'immaginario collettivo. D'altronde anche le scarpe sono un'opera Pop consumabile.

Crediti
Testo Eloisa Reverie Vezzosi