Finalmente, un libro parlerà delle modelle nere che hanno scritto la storia della moda
Sono 70 in tutto quelle selezionate nel libro “Supreme Models”, che raccoglie foto e interviste esclusive delle top model nere del passato.

Le immagini non sono solo specchio del mondo in cui viviamo, ma ne ricostruiscono i confini. Non importa dove o come arrivino sotto i nostri occhi, né che siano ritratti, piani americani o full-body, che compaiano su riviste cartacee, social media o enormi cartelloni pubblicitari: se sono associate a un brand di moda, beauty o lifestyle, le fotografie contribuiscono in modo inequivocabile a definire il modello di bellezza dominante.
Da decenni si discute delle conseguenze negative causate dagli archetipi estetici dell’industria della moda. Fissando standard impossibili da raggiungere e non tenendo conto della diversità insita nel concetto di “bello” questo settore impone una visione univoca e limitata del corpo umano, riducendo la complessità di questo discorso a un leitmotiv ben preciso: si deve essere magrissimi, altissimi, bianchi e dai lineamenti caucasici per avere successo.
Così è stato per decenni, e così in parte continua a essere oggi. A farci riflettere su tutto questo è il giornalista, stylist e attore nero Marcellas Reynolds, che in un’intervista ha dichiarato: “Pensando alla mia infanzia, al mio percorso e alla storia del settore [della moda, NdA], è sempre stato difficile individuare più di un paio di nomi rilevanti che non fossero di persone bianche.”

Da questa presa di coscienza nasce Supreme Models: Iconic Black Women Who Revolutionized Fashion, un libro fotografico che raccoglie interviste e foto delle modelle nere che sono state pioniere dell’inclusività nel settore della moda. In tutto 70 protagoniste, per un arco di tempo che va dalla fine degli anni ‘40 a oggi, presentate in ordine cronologico e alfabetico, quasi fosse un’enciclopedia illustrata.
Ad aprire Super Models è la prefazione di Veronica Webb, in cui la modella americana tratteggia un breve riassunto della sua carriera e riflette sui meccanismi che regolano il settore, arrivando a definire il ruolo di una top model come “magico” e “di potere” per la sua capacità di ispirare le lettrici e dar loro un role-model in cui potersi riconoscere davvero.
“Mi fermano donne nere, asiatiche e dell'America Latina in tutto il mondo, e mi dicono: ‘Quando ti ho vista sulla copertina di Elle, ho capito di essere bella anche io’,” riassume Webb nella prefazione. Tra le numerose interviste contenute nel libro, spicca inoltre quella di Iman Abdulmajid: “Sarò davvero felice quando smetteremo di contare il numero di modelle etnicamente diverse sulla passerella o in una campagna, ovvero quando avere rappresentazione dell’intera specie umana sarà la norma e non un’eccezione.”
La prima delle leggende contemporanee presentate da Raynolds è Bethann Hardison. Soprannominata “la madrina” da Diane Von Furstenberg, Hardison si è fatta spazio nel settore in un periodo in cui, se eri una donna nera, era praticamente impossibile riuscire a passare i casting. Nonostante si sia ritirata a vita privata, la modella continua a essere un punto di riferimento nell’industria come agente e attivista determinata a rendere il mondo della moda sempre più aperto alla diversità.
Tra le pagine di Supreme Models: Iconic Black Women Who Revolutionized Fashion compaiono poi, ovviamente, i nomi di Naomi Campbell, Tyra Banks, Chanel Iman, Adwoa Aboah, Jeneil Williams ( scelta per la cover del libro) e Iman Abdulmajid. Ciascun profilo è accompagnato da una breve presentazione e da un paio di immagini tratte da copertine o editoriali particolarmente iconici, scattati prevalentemente da fotografi neri.
Frutto di una lunga ricerca d’archivio e di tanto, tantissimo studio di storia della moda e del costume, Supreme Models vuole mettere fine all’era in cui ogni nuovo volto nero è una novità o un token e dare il via a una nuova industria della moda, dove neanche ci faremo più caso al colore della pelle e sapremo valorizzare le specificità di ogni singolo volto, corpo e individuo.



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