Fotografie delle manifestazioni anti-razzismo a Parigi
L'altro ieri notte, più di 20.000 parigini sono scesi in strada contro la brutalità della polizia e il razzismo sistemico.
Tutte le immagini su gentile concessione di Aliocha Boi
Dal giorno dell'uccisione di Floyd, il 25 maggio, l'America brucia con rabbia. Schiacciato a terra sotto al ginocchio di un ufficiale di polizia bianco per 8 minuti e 46 secondi, il 46enne nero ha subìto un arresto cardiaco causato dalla pressione esercitata sul suo collo, nonostante i suoi numerosi tentativi di allertare gli ufficiali che non riusciva a respirare. Dopo due autopsie--una indipendente e una ufficiale--che hanno confermato i fatti, un'ondata di proteste ha invaso 140 città americane, estendendosi poi oltre i confini degli Stati Uniti per raggiungere Londra, Toronto, Berlino e Sydney.
La sera del 2 giugno, i parigini si sono radunati sotto la guida organizzativa di Assa Traoré, figura di spicco della lotta antirazzista francese e capo del collettivo La Vérité pour Adama. Più di 20.000 manifestanti si sono radunati davanti all'Alta corte di Parigi nel XVII arrondissement per dimostrare la loro solidarietà e il loro sostegno alla famiglia Traoré, nonché a tutte le vittime della brutalità della polizia in tutto il mondo.
In Francia, l’omicidio di George Floyd richiama infatti quello di Adama Traoré, un 24enne maliano-francese morto nel 2016 mentre si trovava sotto custodia cautelare in una stazione di polizia della periferia di Parigi. Pochi giorni fa, il caso è stato riaperto alla luce del rilascio di un nuovo referto medico, che ha sollevato formalmente dai capi d'accusa gli ufficiali di polizia coinvolti. Una decisione che è stata accolta con stupore e rabbia dai parenti di Adama, che ora chiedono giustizia.
Sui social media Assa Traoré, la sorella di Adama, si è espressa contro i nuovi risvolti dell'indagine, arrivati "in un momento in cui il mondo intero è indignato per la morte di George Floyd negli Stati Uniti, vittima delle stesse violenze a cui è stato sottoposto Adama Traoré". Su richiesta dei familiari di Adama è stata portata avanti un'indagine parallela a quelle istituzionali, che individua negli ufficiali presenti alla stazione di polizia come i colpevoli della sua morte. Le sue ultime parole sarebbero persino state le stesse di George Floyd: "Non riesco a respirare."







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Questo articolo è stato originariamente pubblicato su i-D Francia