Il 2020 secondo Vincenzo D'Ambrosio, un percorso di metamorfosi
"Come la perfezione di un cerchio che si chiude, torno a me stessa. Sento che qualcosa è cambiato rispetto al mio autoritratto di gennaio, per quanto nei due scatti ci sia io, riconosco due immagini diverse."
Fotografie di Vincenzo D'Ambrosio
Best of 2020: un nome una garanzia. Dalla musica alla moda, passando per cinema e cultura, in questa rubrica di fine anno vogliamo ripercorrere i momenti e i personaggi che hanno catalizzato la nostra attenzione nel 2020, l’anno più strano della storia.
Vincenzo D’Ambrosio è un nome che, se avete familiarità con le pagine di i-D, non vi suonerà sicuramente nuovo. Giovane fotografo italiano originario di Napoli e di stanza Milano, ha infatti collaborato spesso con noi, realizzando editoriali, serie e progetti sempre intimi e fuori da ogni tipo di schema. La sua pratica artistica si è focalizzata sulla rappresentazione schietta e onesta del mondo drag e queer milanese, restituendocelo come nessun altro sa fare.
Ora ci mostra il suo 2020, un anno di autoanalisi e introspezione attraverso l’obiettivo, che si concretizza in una serie di autoritratti, sguardi e osservazioni di sé.

Gennaio, inizio e fine
Era venerdì notte, una delle tante in cui l’eco degli applausi continuava a risuonarmi nella testa. Tutto sembrava vano, dato per certo. Non sapevo che, di quest’anno, quello sarebbe stato il mio ultimo autoritratto a Milano.

Febbraio, sguardi
Ogni perdita presuppone una conquista. Ne perdere le mie vanità ho riconquistato i suoi occhi, o meglio, ho iniziato a guardarla con gli occhi di Ambrosia.

Marzo, Napoli e solitudine
Sono abituato a dare un’anima persino ai muri. Mentre ogni persona pensava a quanto fosse difficile restare in casa, io immaginavo quanto fosse difficile essere una città vuota.

Aprile, introspettivo
In quell’aprile così nuovo, non capivo se guardarmi dietro e dentro fosse una scelta di sopravvivenza.

Maggio, rivestimento
Il mio istinto primordiale non è stata la libertà, ma potermi incantare e confondere la realtà con l’inganno.

Giugno, pelle
La metamorfosi di me stesso parte dalla pelle, come il serpente attraverso la muta.

Luglio, slancio
A luglio tutto sembrava perfetto, proprio come quel tuffo.

Agosto, delicato
Teresa.

Settembre, sull’isola
Dagli incontri inaspettati spesso nascono i migliori ricordi. Il profumo di Carlos sa delle arance della sua Palermo.

Ottobre, avvii
Vanessa si apre avanti alla mia videocamera, annunciandomi l’inizio di quello che sarà il suo percorso più importante.

Novembre, cura
Dopo averlo visto innumerevoli volte, ho capito quanto questo film raccontasse una verità che faticavo ad accettare. Grazie Peter.

Dicembre, nuovamente
Come la perfezione di un cerchio che si chiude, torno a me stessa. Sento che qualcosa è cambiato rispetto al mio autoritratto di gennaio, per quanto nei due scatti ci sia io, riconosco due immagini diverse.
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Crediti
Testo e fotografie di Vincenzo D’Ambrosio